Marionette

di Mario Messinis

Con felice intuizione la Fenice, in collaborazione con gli Amici della Fenice, ha allestito nel foyer una versione miniaturizzata e ridotta dell'opera per un teatrino di marionette. E' ancora il gruppo «La Fede delle Femmine» (Leda Bognolo, Margot Galante Garrone, Paola Pilla) che ha realizzato uno spettacolo affascinante, di squisita malizia intellettuale. Essa ci appare anche come una interpretazione «a latere» della favola infantile. Viene cosi in un certo senso decapitato lo stesso filisteismo del racconto attraverso euforie erotiche e una sofisticata interpretazione freudiana. Non a caso alla fine del secolo scorso veniva alla luce «L'interpretazione dei sogni» di Freud; e ciò è reso esplicito da questo spettacolo marionettistico, intitolato «Ach! Schwesterlein! sorellina e fratellino senza la strega ma con la volpe e con il gallo il caprone e il gattino».
La rilettura di Humperdinck avviene attraverso una selezione dei passi più suggestivi del secondo atto, là dove i fanciulli si perdono nel bosco e si abbandonano alle inquietudini notturne, appena rischiarate dal canto carezzevole del nano Sabbiolino, che dona loro il sonno. Il clima dolcemente sentimentale evocato da «Hänsel e Gretel» viene «contaminato» dalla tagliente asciuttezza di «Renard» di Stravinsky. Il fascino dello spettacolo nasce proprio da tale accostamento eterodosso, come se Humperdinck venisse illuminato da una luce acida e pungente. Lo spettacolo, d‘altronde, vive proprio questo carattere bivalente: sono due piani drammaturgici contrapposti, che si arricchiscono vicendevolmente. La preziosa scrittura scenica gioca su prospettive antitetiche tra tremori notturni, con scorci di paesaggio in cui si riflette lo sgomento dei fanciulli e l'aggressività antomimlca del «Renard» stravinskiano. Alla fiaba squisitamente tedesca dei fratelli Grimm viene contrapposta la mordace fiaba russa di Afanaseev cui ha attinto Stravinsky. È la storia di una volpe che specula sulla vanità di un gallo, ma che alla fine viene strangolata da un gatto e da un caprone. Questo grottesco rapsodlco è visualizzato da una danza vorticosa, tutta scandita sul ritmo stravinskiano. È un’idea di ballo marionettistico che nasce da una sorprendente comprensione della musica, peraltro finalizzata al ritrovamento, al di là dell'infanzia, dell'identità sessuale. Poi, dopo questo aspro racconto folklorico, si ritorna alla dolcezza di Hänsel e Gretel: i due fratellini scoprono la pace della notte e sono attratti dalla irradiazione luminosa di una cometa, alla ricerca di una tranquillità edenica. Non esistono streghe né malefici: la fiaba si risolve in letizia e i fanciulli scoprono un appello angelico.