Il titolo del gruppo è ispirato al primo verso di un’aria metastasiana («È la fede degli amanti — come l’ARABA FENICE che ci sia ciascun lo dice — dove sia nessun lo sa»), trasformata da Da Ponte per il «Così fan tutte» di Mozart in

«E la fede delle femmine, ecc.». A tutti gli effetti la compagnia c’è, e per definire anche che cos’è e dove sia, si e costituita in accademia per la ricerca e la promozione dell’arte della marionetta, nella specie esclusiva del piccolo teatro musicale e del ballo pantomimico. Generi nei quali la compagnia si e specializzata, realizzando in proprio e direttamente tutti gli allestimenti, in tutti i momenti tecnici e artistici della progettazione e della esecuzione (drammaturgia, scene e costumi, colonne sonore, regia, macchine, illuminazione, attrezzistica, nonché la costruzione laboriosissima di tutti i personaggi animati e inanimati).

LA PIU’  BRUTTA OPERA DI GIUSEPPE VERDI

Autore: La Fede delle FemmineMusiche: G.Verdi e J.C. Pepusch

Lo spettacolo si basa sull’incontro di due richiami poco più che aneddotici di due momenti della storia dell’opera lirica. Da una parte la leggendaria usanza praticata alla corte di Versailles, per divertire gli aristocratici segregati a corte da Luigi XIV, di aprire le porte del teatro d’opera della stessa corte (l’Académie Royale de Musique), semel in anno nel giorno di S. Timoleone, a un branco di barboni, straccioni, dementi, raccolti nei bassifondi di Parigi. Ovviamente costoro, costretti a sorbirsi le meraviglie dello spettacolo barocco, davano a loro volta un grande spettacolo, nel parterre, della loro bassa, bassissima, umanità. Dall’altra parte la leggenda del corso universitario tenuto a Torino da un grande campione della critica musicale, Massimo Mila, il quale, mirando al ridimensionamento della Verdi renaissance, aveva ironicamente intitolato le sue lezioni: Le quattro più brutte opere di Giuseppe Verdi. Ebbene: l’idea è stata quella di congiungere questi due momenti decisamente irrelati in una messa in scena, abbastanza comica, comunque giocosa, dell’incontro degli illustri straccioni di John Gay (le marionette faranno riferimento ad arie estratte da The Beggar’s Opera: libretto di J. Gay, arrangiamenti musicali di Johann Christoph Pepusch, prima rappresentazione a Londra, Lincoln’s Inn Fields Theatre, 29 gennaio 1728) con la più brutta delle quattro più brutte opere di G. Verdi (Giovanna D’Arco: libretto di Temistocle Solera, musica di G. Verdi, prima rappresentazione a Milano, Teatro alla Scala, 15 febbraio 1845), il tutto nel quadro delle celebrazioni del centenario verdiano del 2001.

Elenco spettacoli

Venezia, Fondazione Teatro La Fenice
Palazzo Mocenigo
giugno 2001

MantovaFestivaletteratura
Palazzo Ducale
settembre 2001

Solighettonovembre 2001

Venezia, Fondazione Teatro La Fenice
Palazzo Mocenigo
febbraio 2002

GenovaPalazzo Ducale
febbraio 2002

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